Bagnacavallo (RA)

Bagnacavallo

Cittadina agricola e industriale dell'entroterra ravennate, Bagnacavallo possiede un centro storico ben conservato di origine medioevale. Sulla piazza principale si affacciano gli edifici più importanti, tra i quali la Torre dell'orologio e la Collegiata di S. Michele Arcangelo. Caratteristica è la Piazza Nuova che, con la sua forma ellittica, definisce un settecentesco foro mercantile.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

Agata e la tempesta

Agata e la tempesta

REGIA: Silvio Soldini
ANNO: 2004

In punto di morte la madre di Romeo, commerciante di abiti casual nei dintorni di Comacchio, rivela a questi di aver venduto in gioventù il suo primogenito a una benestante famiglia genovese. Nella speranza di far rivedere il figlio alla madre per un'ultima volta, Romeo si reca in Liguria, allo scopo di ritrovare il fratello; è l'architetto Gustavo Torregiani che, una volta venuto a conoscenza della verità sul suo conto, fugge in Emilia-Romagna per ritrovare le sue radici, mettendo in discussione tutta la sua vita, il suo lavoro (è intento a progettare un velodromo in Danimarca), i rapporti con la moglie Ines, psicologa e personaggio televisivo, e con la sorella maggiore Agata, donna indipendente e colta, proprietaria di una libreria nella zona di San Lorenzo.
Innamorata del giovane Nico, Agata, che fa fulminare le lampadine al suo passaggio, raggiunge il fratello quando crede che lo spasimante l'abbia tradita. L'isolata casa ai Lidi di Comacchio diventa così punto di ritrovo tra i diversi personaggi, che intrecceranno le loro storie e i loro sogni, progetteranno di costruire un grande vivaio e rimarranno uniti anche dopo l'improvvisa morte di Romeo.

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La fiera dei sette dolori

REGIA: Amerigo (Ghigo) Alberani
ANNO: 1986

Gli anni Sessanta vissuti da un gruppo di adolescenti, figli di artigiani, sarti, falegnami, ex contadini, studenti delle scuole superiori di un paese della bassa Romagna.

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I fuorilegge del matrimonio

REGIA: Paolo Taviani, Valentino Orsini, Vittorio Taviani
ANNO: 1963

Un prologo e cinque episodi descrivono con tono sarcastico gli altrettanti punti su cui è stata costruita una proposta di legge sul divorzio, quella  presentata dal senatore socialista Luigi Renato Sansone per l'approvazione del cosiddetto "piccolo divorzio".

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La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone

La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone

REGIA: Pupi Avati
ANNO: 1974

Il barone Anteo Pellecani è pieno di complessi, risalenti al giorno in cui, ragazzo, precipitò da un albero di fico nel podere del nonno, riportando una menomazione a una gamba. Complessato e anticlericale, Anteo ha delle "visioni": mille anni prima, sotto lo stesso storico fico, la monaca Girolama immolò la propria virtù per salvare le compagne. Ed ora la martire gli appare di notte. In realtà, si tratta di una "travestita": una delle due mogli di Checco, un poveraccio che campa vendendo oggetti pornografici. Sollecitata da Checco, la finta santa induce il barone a vendere la sua proprietà e a donarle la somma, che a sua volta ella passa al marito per la creazione di un "supermarket" pornò... Ma la finta santa si è ormai abituata agli incontri notturni con Anteo, e finisce per tornare nell'orto fatidico, dove muore - come la "santa" Girolama - dopo aver dato alla luce un pargolo che Anteo, ormai povero ma felice, accoglie e fa suo.

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La neve nel bicchiere

La neve nel bicchiere

REGIA: Florestano Vancini
ANNO: 1986

Trent'anni di vita di una famiglia contadina della Bassa Padana tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento: Nullo, il capofamiglia e i suoi figli, Venanzio e Ligio, scariolanti, costruiscono canali e argini per salvare quelle terre dalla palude. Le loro vicende personali, le loro fatiche e pene quotidiane si intrecciano con le prime lotte sociali e politiche per migliorare le condizioni di vita, che culminano nel 1914 nella "Settimana Rossa". Arriva la Grande Guerra: Ligio non tornerà dal fronte. Il suo posto, nel lavoro dei campi, viene preso dai figli di Venanzio, Giovanni e Giuseppe. Alla fine del conflitto si riaccendono più aspri i conflitti sociali e Venanzio vede allontanarsi sempre di più i suoi sogni di un futuro più giusto. Mussolini prende il potere. Venanzio non può rinunciare alla speranza: sarà Angiolino, il suo terzo figlio, a incarnarla.

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Il Passatore

REGIA: Duilio Coletti
ANNO: 1947

Anni Quaranta dell'Ottocento. In un piccolo paese della Romagna pontificia, Barbara è innamorata di Stefano, temuto brigante locale noto come "il Passatore", che ricambia i suoi sentimenti. La donna, tuttavia, obbligata dallo zio parroco don Morini, sta per sposarsi con un altro uomo. Quando tutto è pronto per l'inizio della cerimonia, il Passatore irrompe nella chiesa e dopo un'accesa colluttazione uccide il rivale per poi fuggire. La sera stessa fa visita a Barbara, che le rivela di essere ancora innamorata di lui. In quella compare don Morini, che chiede al bandito di pentirsi del delitto commesso, ma Stefano si dà alla macchia e in poco tempo mette in piedi una banda di malviventi operante tra Faenza e Forlì. Feroce ma generoso, il Passatore devolve spesso in beneficenza il ricavato dei furti. Ma dopo il fortunato colpo al teatro di Forlimpopoli, don Morini decide di denunciarlo alle autorità. Stefano viene a saperlo, tende un agguato al parroco e lo uccide. Sulla sua testa pende ora una taglia di tremila scudi. Barbara, sconvolta e desiderosa di vendetta, mobilita tutto il villaggio per mettersi alla ricerca dell'ex amante.

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Permette signora, che ami vostra figlia ?

REGIA: Gian Luigi Polidoro
ANNO: 1974

Gino Pistone, capocomico di una compagnia di provincia, sbarca il lunario come può. La compagnia si scioglie per colpa della primattrice e lui, per riunirla, ha un colpo di genio: portare in scena la vicenda di Mussolini e della sua ultima amante, Claretta Petacci. L'idea funziona, ma Pistone si immedesima sin troppo nel ruolo del Duce. 

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Il presidente del Borgorosso Football Club

REGIA: Luigi Filippo D'Amico
ANNO: 1970

Benito Fornaciari Denza, un austero filatelico, è improvvisamente sedotto e travolto dal tifo per la squadra "Borgorosso" di un piccolo centro dell'Emilia. Alla morte del padre, Benito aveva ereditato una maglieria, un allevamento di maiali e la presidenza della squadra di calcio. Fornaciari pensava di liquidare la squadra; ma poi, condizionato dalla pressione della gente, e un po' perché ha cominciato a tifare, si trasforma fisicamente e psicologicamente, fino a partecipare alla "borsa" dell'Albergo Gallia, dove firma una valanga di cambiali. All'inizio del campionato, il BorgoRosso crolla e la responsabilità viene attribuita al "Presidente". Ridotto in miseria, perdute le aziende, interdetto dalla madre, Benito Fornaciari vuole mostrare la "zampata del leone": in una assemblea effervescente annuncia di avere acquistato un "eroe", che dovrebbe mutare i destini del Borgorosso, ma si tratta di un vecchio campione: difficilmente potrà salvare la squadra...

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