Bologna città

Piazza VIII Agosto

La piazza di origini romane, nota oggi come Piazza VIII Agosto, dalla metà del XIII secolo era un luogo destinato al mercato del bestiame ed era denominata Piazza del Mercato. Nonostante le numerose attività che la piazza ospitò nel corso dei secoli, come le esercitazioni militari nel periodo napoleonico per cui veniva chiamata Piazza D'Armi, la piazza è oggi nuovamente sede del mercato ''La piazzola'' dove le numerose bancarelle ogni venerdì e sabato occupano la superficie dell'intera piazza e del parco pubblico La Montagnola. Il nome attuale della piazza deriva dall'omonimo monumento situato all'ingresso del Parco della Montagnola e dedicato ai caduti del VIII Agosto 1848, quando il popolo bolognese cacciò gli austriaci dalla città.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

Cavedagne

REGIA: Francesco Merini
ANNO: 2003

Le strade della città sono un “labirinto” in cui numerosi personaggi si aggirano, cercando faticosamente di costruire il proprio destino o semplicemente di vivere.
Fra questi Bernardo, in bilico fra la professione di avvocato e la passione per la cucina e la ristorazione; i suoi amici Carlo e Giulio; Vera, che arriva dall’America meridionale; Bene, giovane damsiana alle prese con la materializzazione della Morte; Igor e Viktor, due fratelli di origine russa dediti alla microcriminalità e incapaci di trovare un proprio posto nella società civile.
Un capannone industriale da svuotare diventa il luogo in cui i sogni e i destini di Bernardo e Carlo da un lato, Igor e Viktor dall’altro, si incrociano e si ostacolano. Ne scaturisce un viaggio/inseguimento delirante che conduce i personaggi fuori dalla città, verso la campagna e il mare. Alla fine del viaggio Bernardo riuscirà a “uscire dal labirinto” e a trovare la forza di coltivare i propri sogni.

scheda del film

L'ispettore Coliandro

REGIA: Marco e Antonio Manetti
ANNO: 2006

Coliandro è un giovane ispettore, in servizio alla questura di Bologna, che si ritrova sempre invischiato suo malgrado in vicende più grandi di lui. Tuttavia Coliandro non si tira mai indietro, ma la sua sbadataggine e la sua incapacità investigativa finiscono inevitabilmente per cacciarlo nei guai.
Nel corso delle sue indagini Coliandro riceve l'aiuto dei colleghi, gli ispettori Trombetti e Gamberini, e l'agente Gargiulo, mentre a mettergli costantemente i bastoni fra le ruote ci sono il suo superiore, il commissario De Zan, e la dottoressa Longhi, sostituto procuratore, i quali non hanno mai visto di buon occhio le iniziative personali di Coliandro, e non nutrono grande stima di lui. In ogni indagine Coliandro è aiutato da una ragazza, sempre diversa (una testimone, un'amica, una parente della vittima), che con le sue informazioni lo aiuta a portare a termine l'indagine. Coliandro si prende sempre una cotta per la ragazza di turno, ma alla fine della vicenda, inesorabilmente, l'ispettore si ritrova come sempre solo e deluso.
Anche se Coliandro riesce ogni volta, in un modo o nell'altro, a venire a capo dell'indagine (ma solo grazie alla sua testardaggine e a dei provvidenziali colpi di fortuna), nessuno gliene rende mai merito, e alla fine l'ispettore è sempre costretto suo malgrado a subire delle punizioni per via del suo operato "poco professionale".

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La prova misteriosa

REGIA: Franco Primitivi
ANNO: 1922

Una ricca signora sottopone agli spasimanti una prova di destrezza per decidere chi si aggiudicherà la sua mano. Ha la meglio Cervi (Sandro Cervi), nonostante non goda dei favori dei pronostici. 

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Quo vadis, baby?

REGIA: Gabriele Salvatores
ANNO: 2005

Giorgia Cantini è una investigatrice privata, costretta a frugare le ombre di una città che sa nascondere bene i propri segreti. Passa le notti in locali dove si suona e si beve, tormentata dal dubbio di aver sprecato la propria vita. Scavare nel suo stesso passato sarà l'indagine più difficile di tutta la sua vita, un viaggio tra i ricordi e i segreti di famiglia. Un investigatore donna. Che indaga su se stessa. Un'indagine troppo privata. Ma non si può sempre fuggire ... "...C'è una teoria filosofica che sostiene che se vuoi davvero far "conoscere" qualcosa a qualcuno non puoi raccontargliela, perché, nello stesso momento in cui tu la racconti, ne stai già cambiando l'essenza e, in un certo senso, la verità. Il metodo giusto sarebbe quello di limitarti a fornire elementi e indizi e lasciare che sia l'interlocutore a scoprire la cosa e, quindi, a "conoscerla". E' esattamente quello che avviene in un'indagine su di un delitto. Il detective raccoglie diversi elementi che, a volte, sembrano non avere un collegamento logico e giunge a scoprire la verità solo quando è in grado di collegarli tutti. Mi piaceva l'idea di provare a mettere il pubblico nei panni di un detective. Non raccontargli la storia, ma fornirgli elementi sparsi, non legati né cronologicamente, né logicamente, ma emozionalmente e casualmente..."(G. Salvatores)

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