Parma

Piazza della Pace

Situato in posizione centrale a Parma, tra Palazzo della Pilotta e Palazzo dell’Intendenza, Piazzale della Pace è stato recentemente trasformato in una delle aree verdi più importanti della città, divenendo in poco tempo un punto di ritrovo per la cittadinanza. Progettato dall'architetto Mario Botta, con un vasto prato all'inglese e una fontana a vasca, il piazzale ospita il Monumento al partigiano di Marino Mazzacurati, costruito nello spazio rimasto vuoto in seguito ai bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

La califfa

REGIA: Alberto Bevilacqua
ANNO: 1970

Anni Sessanta. Irene Corsini, che a Parma tutti conoscono come “la califfa”, è una giovane e spregiudicata operaia che vive nell'Oltretorrente, la riva sinistra del fiume Parma, ovvero nella zona popolare della città.
Rimasta vedova dopo la morte del marito, ucciso dalla polizia durante un'accesa manifestazione operaia, diventa in seguito l'amante del suo nemico di classe, il proprietario della fabbrica in cui lavora: Annibale Doberdò, uomo d'affari, tipico self made man, è l'industriale più potente della città emiliana, alla cui ricchezza ha contribuito in modo determinante; ha avuto anche lui un passato da operaio, le proteste dei lavoratori non gli sono quindi indifferenti.
Complice il forte sentimento che lo lega alla califfa, si decide presto a operare scelte da lui definite «umanitarie», che se da un lato sembrano porre fine alle continue ribellioni degli operai, dall'altro, in ambito industriale, provocano nei suoi confronti diverse inimicizie che non saranno prive di importanti conseguenze.

scheda del film

I virtuali

REGIA: Luca Mazzieri, Marco Mazzieri
ANNO: 1996

In un torrido agosto nella deserta e assolata Parma, Marco, regista, e il suo amico Andrea, sceneggiatore, devono scrivere un film per la televisione, i cui protagonisti sono un padre, una madre e un bambino. I due vogliono terminare al più presto il loro lavoro per essere pagati dal produttore, il quale li obbliga a infarcire la storia di disgrazie per aumentare il potenziale audience televisivo. Ben presto essi entrano in crisi di idee. Hanno difficoltà a scrivere un film lontano dalle loro intenzioni creative; per Marco è anche una crisi d'identità, perché sente di negare gli insegnamenti poetici del suo maestro Cesare Zavattini. I dubbi lo perseguitano, gli procurano delle vere e proprie visioni nelle quali vede come reali due dei personaggi del film che sta scrivendo. La madre e il bambino, che dopo la morte del padre sono disperati per le sequenza di disgrazie a cui sono sottoposti, si ribellano e cercano da Marco rassicurazioni sul loro futuro di personaggi. Una crisi visionaria più forte delle altre lo destina a una ricovero al pronto soccorso, dove viene imbottito di sedativi. Al suo ritorno giunge la notizia che il film è slittato e che il produttore non pagherà fino all'autunno inoltrato. Andrea lascia Marco e se ne torna a Roma. Dopo aver cacciato a fatica l'ultima visione dei personaggi che lo tempestano di richieste sul prosieguo della sceneggiatura, Marco prende la bicicletta e lascia la città. Pedala, pedala, pedala, arriva fino all'argine di un fiume e...

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