Reggio Emilia

Luzzara

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

Ligabue

REGIA: Salvatore Nocita
ANNO: 1977

Rimpatriato dalle autorità svizzere perché "indesiderabile", lo stravagante Antonio Ligabue trova perplesse le autorità di Gualtieri che lo affidano al ricovero per vecchi. Toni, ne evade subito per ripararsi nei dintorni svolgendo un qualunque lavoro, ma questi falliscono sia per gli impietosi scherzi di qualche manovale che per le sue stravaganze. Col passare degli anni la popolazione si abitua alla figura di Toni che viene considerato girovago e anche pazzoide ma non pericoloso. Senza calcolo alcuno, Ligabue scopre la sua vocazione artistica dipingendo la natura sulle piante e sui muri. Il pittore Mazzacurati ne intuisce il naturale talento e gli dona gli strumenti per dipingere quadri che trovano clienti e permettono di allestire una mostra che lo consacra "artista". Le commissioni e i soldi permettono a Toni di trasferirsi in un alberghetto e lo inducono persino ad offrire la sua mano a Cesarina, la figlia dell'albergatrice. Ma in realtà Ligabue è rimasto un "diverso" anche se i suoi quadri sono stati accettati dai colleghi, dai collezionisti, dai mercanti e dai clienti. Antonio Ligabue muore con la sola amicizia del fedele Cachi e la commemorazione del sindaco non cancella il dramma di un uomo che è vissuto fuori dalla società.

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I lupi dentro

REGIA: Raffaele Andreassi
ANNO: 2001

Il film colleziona una serie di personaggi insoliti, picareschi misteriosi, a volte straordinari, che si possono incontrare o inventare in ogni luogo. Li troviamo lungo il fiume Po o nella selva, nelle antiche fattorie abbandonate, negli acquitrini, tra gli alberi delle golene. I personaggi della favola svolgono attività tradizionali o addirittura arcaiche, o puramente inventate. Ritroviamo anche gli artisti che hanno scritto con i colori della storia della loro vita e della terra padana. Tra loro figurano Ligabue, Bruno Rovesti, Udo Toniato, Elena Guastalla, Adele Casoli, Serafino Valla, Vandino Daolio, Giancarlo Gandini e molti altri artisti. I pittori naïf padani, con i loro dipinti, conservano la memoria di un paesaggio straordinario oggi quasi del tutto scomparso.

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Novecento atto I e II

Novecento atto I e II

REGIA: Bernardo Bertolucci
ANNO: 1976

Emilia, 25 aprile 1945. Nelle campagne parmensi i partigiani catturano gli ultimi fascisti; un ragazzo tiene sotto tiro il ricco proprietario terriero Alfredo Berlinghieri. Con un salto temporale l'azione si sposta al 1900, anno di nascita di Alfredo, futuro erede dei possedimenti del padre, e di Olmo Dalco, figlio di una contadina che lavora presso la famiglia Berlinghieri. I due, crescendo, stringono un legame d'amicizia molto forte a dispetto della diversa estrazione sociale e degli eventi storici che tendono ad allontanarli: prima il servizio di leva che li assegna a reparti diversi durante la Grande Guerra, poi l'avvento del regime fascista che privilegia i latifondisti scatenando la ribellione contadina. Negli anni Venti, Olmo e Alfredo incontrano quelle che diventeranno le rispettive mogli: Anita, fervente socialista conosciuta dal primo in una Casa del Popolo, e Ada, che il secondo incontra durante una visita allo zio Ottavio. Gli anni Trenta sembrano separare definitivamente i due protagonisti, ma la loro profonda amicizia è destinata a sopravvivere.

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I virtuali

REGIA: Luca Mazzieri, Marco Mazzieri
ANNO: 1996

In un torrido agosto nella deserta e assolata Parma, Marco, regista, e il suo amico Andrea, sceneggiatore, devono scrivere un film per la televisione, i cui protagonisti sono un padre, una madre e un bambino. I due vogliono terminare al più presto il loro lavoro per essere pagati dal produttore, il quale li obbliga a infarcire la storia di disgrazie per aumentare il potenziale audience televisivo. Ben presto essi entrano in crisi di idee. Hanno difficoltà a scrivere un film lontano dalle loro intenzioni creative; per Marco è anche una crisi d'identità, perché sente di negare gli insegnamenti poetici del suo maestro Cesare Zavattini. I dubbi lo perseguitano, gli procurano delle vere e proprie visioni nelle quali vede come reali due dei personaggi del film che sta scrivendo. La madre e il bambino, che dopo la morte del padre sono disperati per le sequenza di disgrazie a cui sono sottoposti, si ribellano e cercano da Marco rassicurazioni sul loro futuro di personaggi. Una crisi visionaria più forte delle altre lo destina a una ricovero al pronto soccorso, dove viene imbottito di sedativi. Al suo ritorno giunge la notizia che il film è slittato e che il produttore non pagherà fino all'autunno inoltrato. Andrea lascia Marco e se ne torna a Roma. Dopo aver cacciato a fatica l'ultima visione dei personaggi che lo tempestano di richieste sul prosieguo della sceneggiatura, Marco prende la bicicletta e lascia la città. Pedala, pedala, pedala, arriva fino all'argine di un fiume e...

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