Ferrara

Castello Estense

Con le sue quattro imponenti torri circondate dal fossato, le eleganti balaustre bianche, i mattoni in cotto, le prigioni e le sale per i giochi e il diletto di corte, il Castello Estense può essere considerato il simbolo di Ferrara. Fu costruito su disegno di Bartolino da Novara nel 1385, quando una pericolosa rivolta convinse Niccolò II d’Este a erigere una poderosa difesa per sé e per la sua famiglia. Un passaggio coperto, tuttora esistente, univa la fortezza al Palazzo dei Marchesi, oggi Palazzo Municipale. Col passare dei secoli i pericoli di sommosse cessarono e l'edificio venne abbellito e slanciato per diventare la residenza della corte: furono aggiunte le altane sopra le torri, i balconi in marmo, il cortile d'onore dalle linee cinquecentesche e i fastosi appartamenti affrescati, oggi visitabili all'interno del percorso museale.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

Al di là delle nuvole

Al di là delle nuvole

REGIA: Michelangelo Antonioni, Wim Wenders
ANNO: 1995

Quattro storie d’amore fra l’Italia e la Francia, tratte da altrettanti racconti della raccolta Quel bowling sul Tevere, scritti dallo stesso Antonioni. Filo conduttore, l’incompletezza di ogni relazione amorosa. La prima storia (Cronaca di un amore mai esistito) è ambientata in una nebbiosa quanto suggestiva Ferrara e racconta di due giovani che si ritrovano dopo anni, durante i quali non si sono mai dimenticati l’uno dell’altra. Nella seconda, un regista si trova a Portofino in cerca d’ispirazione. Ad attrarre la sua attenzione è il volto di una commessa conosciuta in un bar; si mettono a parlare, lei gli rivela un segreto inconfessabile, ma lui continua ad esserne attratto. Terzo episodio, dai racconti Non mi cercare! e La ruota: a Parigi piove. Una donna tradita dal coniuge incontra casualmente un uomo che ha subito la stessa sorte. Questo corpo di fango, infine, racconta la vicenda di un giovane di Aix-en-Provence che s’innamora di una ragazza molto religiosa, prossima a entrare in un convento.

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Donna

REGIA: Gianfranco Giagni
ANNO: 1996

Matilde, moglie di un piccolo industriale della zona di Ferrara, attraversa una grave crisi familiare: il figlio Matteo s'innamora della migliore amica della madre, la figlia Nina lascia il marito Fausto e il figlio piccolo per intraprendere la carriera di modella. Matilde, che si sente trascurata dalla famiglia, decide di separarsi per un po' dal marito. Durante la separazione incontra Enrico, suo vecchio amore in età giovanile che vive ad Amburgo e di cui s'innamora nuovamente. 

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E ridendo l'uccise

REGIA: Florestano Vancini
ANNO: 2005

Nei primi anni del Cinquecento, la corte ferrarese degli Este, una delle più illustri del Rinascimento italiano, è in subbuglio dopo la morte di Ercole I, duca di Ferrara, Modena e Reggio. Fra i suoi quattro figli, assidui frequentatori di feste e cortigiane, non tardano a riaccendersi gelosie e vecchi rancori: Alfonso, essendo il primogenito, è il successore del padre alla guida del ducato mentre Giulio - figlio illegittimo di Ercole - seduce Angiola, cugina di Lucrezia Borgia e moglie di Alfonso, sbeffeggiando Ippolito, futuro cardinale, da lei rifiutato. Presto gli attriti si traducono in una vera e propria lotta per il potere: Giulio,con l'aiuto del fratellastro Ferrante, ordisce una congiura ai danni di Alfonso e nell'intrigo si trova involontariamente coinvolto Taddeo Brugnolo detto Moschino, un buffone di corte inizialmente al servizio di Giulio, poi di Alfonso; un destino beffardo attende il povero giullare, dal cui punto di vista è raccontata l'intera vicenda.

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Il giardino dei Finzi Contini

Il giardino dei Finzi Contini

REGIA: Vittorio De Sica
ANNO: 1970

A Ferrara vivono i Finzi Contini, un’agiata famiglia di origine ebrea, dai modi aristocratici, allineata al regime fascista. Giorgio, anch’egli ebreo ma proveniente da una famiglia di commercianti decisamente più modesta, è tra i pochi ad avere il privilegio di poter frequentare la loro sfarzosa villa: sta scrivendo la tesi di laurea e il professor Finzi Contini gli permette di consultare i testi della sua ricca biblioteca. Innamorato fin dall’infanzia della coetanea Micol, la figlia del professore con la quale trascorre i pomeriggi giocando a tennis, Giorgio non è mai riuscito a dichiararsi. Quando si deciderà a farlo, di ritorno da un viaggio in Francia dove vive suo fratello, sarà tardi. Siamo alla fine degli anni Trenta, la seconda guerra mondiale è alle porte e nell’Italia fascista cominciano ad essere applicate le prime leggi razziali: la sorte della ricca famiglia, al pari di quella di tante altre, è minata dalla drammatica congiuntura storica.

Dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani.

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In nome del popolo sovrano

REGIA: Luigi Magni
ANNO: 1990
Nell'Ospedale della Trinità de Pellegrini Goffredo Mameli, ferito nei combattimenti romani, agonizza assistito da alcuni compagni di
rivoluzione. L'agonia del poeta simboleggia quella dell'ideale rivoluzionario del 1948 che l'Italia, nonostante l'opposizione europea, ha continuato coraggiosamente a portare avanti. Roma è assediata dagli eserciti francese, spagnolo, austriaco e napoletano ed è sul punto di arrendersi: Pio IX è fuggito a Gaeta e la giovane repubblica romana, col suo triumvirato composto da Mazzini, Armellini e Saffi, sta per cadere. Le truppe del generale francese Oudinot attaccano il Gianicolo. Alle vicende storiche si aggiungono quelle private di Cristina Arquati, di suo marito Eufemio e dell'amante della donna, il patriota Giovanni Livraghi. Dandolo, Morosini, Manara, Ciceruacchio, Garibaldi... tutti gli eroi della coraggiosa avventura romana, che si conclude tristemente con la capitolazione della città eterna il 30 giugno 1849.
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La lunga notte del '43

REGIA: Florestano Vancini
ANNO: 1960

Ferrara, ultimi mesi del ’43. I fascisti stanno riorganizzando il partito, diviso in due fazioni: da una parte i moderati, guidati dal federale Bolognesi, dall’altra la frangia più violenta, capeggiata da Aretusi, detto “Sciagura”. Schierato con quest’ultimo, l’anziano farmacista Barilari, fascista della prima ora, che da anni vive barricato in casa: colpito da paralisi subito dopo il matrimonio con la giovane Anna, che si occupa della farmacia al posto suo, trascorre le giornate accanto alla finestra che dà sulla via principale, Corso Roma, dalla quale scruta tutto ciò che accade nella cittadina emiliana; intanto, cresce nella moglie l’insoddisfazione verso un matrimonio che non l’ha mai resa felice. Le vicende della donna, nella quale si risvegliano i sentimenti per un vecchio amante colto, agiato e antifascista, s’intrecciano con le violentissime lotte intestine tra i fascisti ferraresi, sotto lo sguardo costantemente vigile di Barilari, in un’atmosfera resa ancora più spettrale dal clima rigido e dalla densa nebbia padana.

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Il mestiere delle armi

REGIA: Ermanno Olmi
ANNO: 2001
Dopo un silenzio durato sette anni, con Il mestiere delle armi Olmi torna sulle scene in grande stile, spiazzando con un salto all'indietro 
nella storia medievale che, a prima vista, non pareva nelle sue corde. Vince appieno la scommessa e mantiene fede alla complessità morale 
che il suo cinema ha sempre cercato di sondare. 1952: Giovanni dalle Bande Nere difende il papa dai lanzichenecchi di Carlo V e dalle trame
 delle corti di Ferrara e Mantova. La riflessione sulle patologie della guerra e sulla dignità del morire si avvinghiano a quadri di folgorante forza compositiva e consapevolezza pittorica.
 Rigore e naturalezza. Il cinema di Ermanno Olmi potrebbe limitarsi a queste due parole. Il mestiere delle armi ci restituisce un maestro in stato di grazia, ovvero nel momento espressivamente più alto forse dell’intera carriera. Novembre 1526: nella pianura padana, intorno a Ferrara, Giovanni dalle Bande Nere combatte contro i Lanzichenecchi di Carlo V, intenzionati a impiccare il Papa. Il castello è quello di Alfonso 
d’Este. Il condottiero lotta, si ferisce, ama (un’adultera nobildonna di Mantova). È esperto nell’arma bianca. Viene introdotto all’uso delle 
armi da fuoco. E muore giovane. Il rigore è quello che impedisce alla storia di diventare, in questo film come invece in tanti altri, un repertorio di avvenimenti fumettistici, e che richiede allo spettatore di accogliere la lunga riflessione sulla modernità, sulle radici della società “della 
guerra”. La naturalezza, al contrario, è quella che permette a Olmi di ottenere un cinema potente e non artificioso, che non teme la dimensione spettacolare anche se calata all’interno di una versione mesta e plumbea del mondo. Il film  è intessuto di momenti aspri e dolci. Ci ricorda che il cinema è fatto anche di silenzi e suoni naturali. Certo, Bresson e Bergman sono modelli, ma più di tutti Olmi è modello a se stesso. Il direttore della fotografia, Fabio Olmi, ottiene luci taglienti e aria densa, i volti degli attori – Hristo Jivkov e Sandra Ceccarelli – imprimono la memoria. “ Il mestiere delle armi celebra la transitorietà dell’esistere e, insieme, la fiducia nel cinema e nella sua capacità di rivelazione. Le cose sono là. Così gli uomini, le guerre, le armi, le armature. È il cinema che le (e li) rivela. È la luce del cinema che le (e li) fa rivivere. Rimettendo in moto il tempo che inevitabilmente si ferma” (Gianni Canova). 
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Nebbie e delitti 2

REGIA: Riccardo Donna
ANNO: 2007

Il commissario Soneri vive e lavora a Ferrara, dove è a capo della squadra mobile di polizia. Nel corso dei sei episodi che compongono la serie il commissario indagherà su omicidi e crimini di varia natura. 

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Gli occhiali d'oro

REGIA: Giuliano Montaldo
ANNO: 1987

E' la storia, quasi parallela, di due personaggi, accomunati da un clima di persecuzioni, anche se per distinte ragioni, che si svolge nella Ferrara borghese sotto la dittatura fascista. Gli occhiali d'oro sono quelli del Dottor Fadigati, 50 anni, affermato professionista, colto, elegante, che per una improvvisa passione per un giovane, Eraldo, non riesce più a coprire la sua "diversità", suscitando la persecuzione dei suoi amici. L'altro personaggio è Davide, un giovane ebreo, che vive in pieno la discriminazione razziale - siamo nel 1938, vigilia di guerra - e che è innamorato di una ragazza ebrea, Nora. Fadigati e Davide si conoscono e diventano amici: la loro amicizia si consolida quando Eraldo abbandona il dottore dopo averlo derubato e picchiato e Nora lascia Davide per sposarsi, per paura, con un gerarca fascista. L'anziano Fadigati si suicida, mentre Davide va incontro al suo destino, con impegno civile.

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Ossessione

REGIA: Luchino Visconti
ANNO: 1943

Gino Costa, giovane e disoccupato, sta attraversando la bassa padana, finché decide di fermarsi presso uno spaccio lungo il fiume Po per chiedere ristoro. Nel giro di pochi giorni diventa l’amante di Giovanna, la moglie dell’anziano gestore che, ignaro dei fatti, propone al ragazzo di restare, offrendogli un alloggio e un lavoro. La situazione diventa sempre più insopportabile per Gino, che vorrebbe fuggire con la giovane donna, ma lei si rifiuta di seguirlo. Lui, risoluto, parte comunque per Ancona, attirato dal porto, dove spera di imbarcarsi per dimenticare Giovanna. In realtà, col tempo riesce a sistemarsi nella cittadina marchigiana, ed è proprio lì che le strade dei due amanti tornano inesorabilmente ad incrociarsi; la passione li travolge di nuovo, ma stavolta porta con sé gravi conseguenze che alimentano un crescendo di tensioni e attriti. Sullo sfondo, l’austera bellezza medievale di Ferrara, il Po e il paesaggio rurale della pianura padana.

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