Reggio Emilia

Stazione ferroviaria

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

La ragazza con la valigia

REGIA: Valerio Zurlini
ANNO: 1961

Aida Zepponi, una ragazza madre sventata quanto generosa che si guadagna da vivere come cantante e ballerina, è scaricata dal suo ultimo compagno occasionale. Attraverso un numero di telefono ne rintraccia l’abitazione, a Parma, dove conosce il fratello del playboy, Lorenzo, un sedicenne timido e sensibile che è subito attratto da lei. Dapprima la aiuta economicamente, poi la sistema in un albergo di lusso e cerca invano di farla riassumere nel locale di Riccione in cui lavorava. Informato dalla zia di Lorenzo, don Pietro, il sacerdote che gli dà lezioni di matematica, incontra Aida e la convince a lasciare la città. Tornata sulla riviera adriatica, la giovane è raggiunta da Lorenzo proprio mentre sta per accettare le proposte di un figuro del sottobosco dello spettacolo. Infastidito dall’intrusione, l’uomo malmena il ragazzo. Sulla spiaggia, Lorenzo e Aida si abbandonano a un abbraccio struggente. Poi Lorenzo prende il treno del ritorno, lasciando una busta ad Aida. Questa la apre, scoprendo che dentro non c’è una lettera d’addio, ma un fascio di banconote.   

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La ragazzola

REGIA: Giuseppe Orlandini
ANNO: 1965

Dopo aver trascorso un anno in riformatorio, Lola torna da Alberto, il fidanzato per colpa del quale ha subito la pena, e lo trova in procinto di sposare Adriana. Dopo aver tentato invano di mandare a monte matrimonio incontra occasionalmente Raul, uno strano tipo di venditore ambulante con il  quale lavora solo per un giorno. Ritornata presso un'amica, Lola tenta inutilmente vari mestieri: da barbiera ad assistente di un mago, da venditrice di modelli di carta a presentatrice di modelli per uomo. 

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I sette fratelli Cervi

REGIA: Gianni Puccini
ANNO: 1968

Un film storico che finalmente ha trovato la via dello schermo, per narrare la vicenda umana ed eroica di una famiglia patriarcale: padre, madre, sette fratelli, le loro mogli e i figli. I Cervi avevano, e hanno ancora, i superstiti, della terra in quel di Reggio Emilia e furono i primi, nella zona, ad introdurre i moderni metodi di cultura intensiva. Papà Cervi e i suoi figli erano un modello di capacità ed efficienza lavorativa, ed è logico che si scontrassero con il regime che allora imponeva a tutti di pensare allo stesso modo. Prima fu un movimento di idee: riunioni, un circolo di cultura, libri letti e discussi. Poi il lancio di manifestini e il contatto con l'organizzazione clandestina. Si stava correndo con incosciente baldanza verso la tragedia della guerra, e i Cervi il posto dove stare lo avevano già scelto. Tra i partigiani, tra il popolo, aiutati dai preti contadini e quando, scesi nella loro casa, furono tutti presi e uccisi sapevano perché morivano.

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