Bassa padana, seconda metà del 1945. La guerra è appena finita quando Giovanna e Michele, due giovani sposi, si apprestano a riprendere il loro lavoro di braccianti presso una cooperativa agricola emiliana. Il camion su cui stanno viaggiando trasporta anche il denaro dei sussidi governativi necessari alla cooperativa per pagare l'affitto delle terre, del bestiame e dei macchinari agricoli ai proprietari terrieri; ma una rapina impedisce ai coniugi di arrivare a destinazione e durante la sparatoria Giovanna viene presa in ostaggio. Della banda fanno parte un sadico soldato nazista, una ragazza tedesca, un reduce e Alberto, capobanda ed ex compagno di prigionia di Michele, che lo riconosce, ma è ridotto al silenzio per non mettere in pericolo la moglie. Nel frattempo scadono i termini di pagamento delle terre, così i padroni sequestrano i beni dei contadini per rifarsi delle perdite. Partono quindi le indagini della polizia, affiancata dai braccianti, attraverso una pianura padana ancora evidentemente segnata dal conflitto.

Il film è composto da quattro episodi, uno per ogni gruppo con cui sono classificati i segni zodiacali: acqua, aria, terra e fuoco. Denominatore comune, l’incapacità dei personaggi di sfuggire al proprio destino, chiaramente “scritto” negli astri.
Primo episodio (Acqua): Dante è un pilota portuale che a causa di un errore del suo medico crede di dover cambiare sesso a breve. Inizialmente è sconvolto, poi, vedendone gli aspetti positivi, si abitua all’idea.
In Aria, la romagnola Claquette si allena per vincere una gara di liscio; in palio c’è un ricco premio in denaro. Quando il suo partner si frattura un piede, viene rimpiazzato da Alfredo, detto “Fred Astaire”, ballerino provetto ma dal carattere impulsivo.
Il terzo episodio, Terra, racconta la vicenda di Basilio, un muratore pendolare milanese che sogna di aprire una tabaccheria. L’incontro con Cristina, amante di un conte, cambierà la sorte del protagonista?
Nell’ultimo episodio, dedicato ai segni di fuoco, Nando Moriconi (lo stesso protagonista di Un americano a Roma) viene assunto come guardia del corpo personale dal commendator Ubaldo Bravetta, terrorizzato dai numerosi rapimenti avvenuti dalle sue parti. Pur animato dalle migliori intenzioni, Moriconi non fa che peggiorare la situazione di Bravetta.

Dante è un autista di scuolabus per bambini disabili. Bizzarro, sprovveduto e scarsamente fortunato in campo sentimentale, s’imbatte una sera in una giovane donna in vacanza da quelle parti, che dopo averlo investito con l’auto scende per scusarsi e guardandolo in faccia perde i sensi. I due s’incontrano nuovamente qualche giorno dopo e Dante s’innamora di Maria, nonostante le sue stranezze: la donna gli compra abiti eleganti, gli mette uno stecchino in bocca, gli disegna un neo sulla guancia e lo chiama “Johnny”; dopodiché sparisce, gettandolo nello sconforto.
Passa del tempo e Maria si rifà viva per chiedergli di raggiungerla a Palermo, dove dice di vivere con l’anziano zio. Convinto che la donna ricambi i suoi sentimenti, Dante pianta tutto e accetta. Arrivato nella città siciliana, è proprio lo zio ad accoglierlo e a fargli da esilarante Cicerone. Le vere intenzioni di Maria diventano progressivamente più chiare, ma non per Dante, la cui ingenuità dà vita a una divertente serie di equivoci e situazioni paradossali.

Attorno al 1500, Cesare Borgia domina con i suoi possedimenti su gran parte dell'Italia centrale. Il principe, facile agli intrighi e privo di qualsiasi scrupolo, fedele alla descrizione che ne fa il Machiavelli nel famoso trattato, è fermamente determinato ad estendere il proprio territorio verso nord. A tal fine, progetta di conquistare il Ducato di Ferrara, governato da Alfonso d'Este, figlio del leggendario Ercole I nonché marito di sua sorella, Lucrezia Borgia. Il principe può anche contare sul consistente appoggio del ricco (e corrotto) padre, Rodrigo Borgia, da poco salito al soglio pontificio come Papa Alessandro VI. Ordisce quindi una congiura per togliere di mezzo il duca Alfonso, ordinando al suo ambasciatore Andrea Orsini di recarsi nella città estense per ucciderlo. Ma la coraggiosa volontà di ribellarsi al proprio signore, non slegata da una serie d'importanti incontri, distoglie l'astuto diplomatico dall'incarico affidatogli.

Provincia di Ravenna. Marco e Silvia sono una coppia atipica che vive in modo disordinato, infantile, al di fuori delle regole non scritte in base alle quali si svolge normalmente la vita provinciale: lui lavora in fabbrica come carrellista con turni di notte mentre lei, giovane e instabile, fa la casalinga; hanno due figli piccoli, Davis e la primogenita Sonia, un cane e un iguana. Li lega un sentimento molto forte e vorrebbero vivere felici, tuttavia Silvia non sembra avere la serenità necessaria per occuparsi della famiglia, complice l'opprimente presenza della madre, il cui severo giudizio nei suoi confronti si fa sempre più pressante. Viste le frequenti assenze da scuola di Sonia, la madre di Silvia decide di intervenire e con un'abile quanto spietata strategia riesce a ottenere l'affidamento della nipote.
Per la giovane coppia ha inizio un periodo di crisi che porterà con sé una serie di errori, allontanamenti e fratture alle quali Marco cercherà tenacemente di far fronte.

L'azione del film si svolge nell'epoca attuale, distorta, attraverso la prospettiva di un ipotetico osservatore vivente in un futuro non molto lontano. E' la storia di un uomo; Osvaldo Rossi, in bilico fra le pressioni psicologiche dell'ambiente che lo circonda e le evasioni della sua fantasia ed è soprattutto la storia del suo amore per una ragazza sconosciuta che passa ogni giorno sotto la sua finestra. L'incanto di questo amore scoprirà che la sconosciuta è una creatura generata dal sistema e mercificata attraverso le suggestioni pubblicitarie che ossessivamente riproducono il suo volto e il nome del padrone del grande impero finanziario che arieggia quello di un famoso e ricchissimo papero. Tutto si svolge nell'atmosfera rarefatta di una città senza nome, senza tempo, e senza automobili, dalle vecchie case con le finestre sbarrate e dalle fredde strade in cui appaiono, quasi evocati, rari e sinistri passanti.

Rimini, una delle spiagge più famose d'Europa. Tempio del turismo e del divertimento, a Rimini non si dorme mai e può succedere di tutto, anche che un morigerato pretore si vesta da donna per amore di una porno star e veda la sua carriera rovinata; che una inconsolabile neo-vedova impazzisca d'amore per un povero guitto; che una splendida trentacinquenne venga sedotta e poi ricattata da un bimbo dodicenne figlio della sua migliore amica. E così via in una girandola di culturisti che si chiamano Conan e sono troppo innamorati dei loro muscoli per pensare alle donne di play boy vecchio stile, di affaristi senza scrupoli. Facce, persone, storie che si intrecciano, si sfiorano, si sciolgono: tutto mentre Rimini se ne sta lì, luccicante di luci e di sole, di suoni e di mare.

Percorso poetico del luogo/nonluogo Emilia Romagna commentato da Carlo Lucarelli con letture di autori noir emiliano romagnoli. Sono presenti brani tratti da: "Quando il Po è dolce " di Renzo Renzi, 1952 "Piccola Arena Casartelli", Aglauco Casadio, 1960 "Casalmaggiore", Cineteca di Bologna, 1910.

Un documentario che fa parte di Via Emilia, un progetto di quattro film sull’Emilia-Romagna sviluppati a partire da spunti di altrettanti scrittori originari della regione, a ciascuno dei quali è stato chiesto di raccontarla dal proprio personale punto di vista. Qui è il giallista parmense Carlo Lucarelli a parlare della “sua” Emilia: il risultato è stato definito dallo stesso Bertolucci «un privatissimo capriccio emiliano, […] un piccolo film cresciuto nella mia testa un po’ come la partitura di una canzonetta, come una filastrocca di suoni e immagini, di microstorie e di versi d’occasione». Il mediometraggio è in effetti un singolare affresco sulla regione, vista come «una megalopoli virtuale» ricca di fascino, ma anche di contraddizioni; non ci sono pretese di oggettività documentaristica né di sintesi del materiale girato (di vario tipo e provenienza), è piuttosto privilegiata la testimonianza soggettiva alternata a storie appena accennate, scampoli di film, canzonette e ballerini.

Nel sesto secolo dopo Cristo, il popolo di Bisanzio è in subbuglio e l'imperatore Giustiniano gira per le vie della città, travestito, per individuare le cause del malcontento. Conosce Teodora che fa l'auriga nel circo, se ne innamora e la sposa. Un bieco patrizio diffama la nuova imperatrice che viene scacciata dal marito crudele, ma una sollevazione popolare, appoggiata dal generale Belisario, la farà tornare sul trono.

"Troppo sole è il film di una sola donna, Sabina Guzzanti. A dispetto però delle quattordici incarnazioni femminili, il personaggio è uno solo: il panorama audiovisivo. Lo straordinario fregolismo di Sabina Guzzanti è messo al servizio della preoccupazione etica del destino delle immagini. Materiali e mezzi d'espressione tradizionali sono esclusi, messi fuori gioco dalla necessità di dare vita a un universo post-pop fatto di colori eccentrici, architetture quasi metafisiche, ambienti incantati".

(Andrea Martini)