Campegine (RE)

Campegine

La cittadina di Campegine sorge in un’area resa fertile dalle numerose risorgive che in passato resero questa terra particolarmente adatta all’insediamento umano: in virtù di questo Campegine è oggi sede di siti archeologici tra i più interessanti della provincia. Comune autonomo dal 1860, il piccolo centro urbano ha rivestito un ruolo importante nelle vicende relative alla lotta della Resistenza al nazifascismo.
Presso il Cimitero comunale si trova la tomba dei sette Fratelli Cervi, fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

Il cammino della speranza

REGIA: Pietro Germi
ANNO: 1950

Un gruppo di minatori siciliani, dopo la chiusura di una zolfatara vicino Agrigento, si ritrova senza lavoro. Saro Cammarata, un giovane operaio vedovo con tre figli a carico, organizza la protesta, ma il tentativo di occupare la miniera si rivela inefficace. La disperazione conduce alcuni minatori a dare ascolto a un tale, detto Ciccio "ingaggiatore", che si offre di accompagnarli in Francia, dove a suo dire il lavoro ben retribuito non mancherebbe. Ma a causa della legislazione dell'epoca, il tutto dovrà essere fatto clandestinamente, quindi Ciccio chiede un prezzo piuttosto elevato per guidare i minatori e le loro famiglie attraverso l'Italia, fino al confine. Molti, pur di partire, si privano dei propri averi più cari. Inizia così una lunga odissea che a Roma, con la sparizione nel nulla dell'ingaggiatore, assume toni ancora più drammatici. Fra i migranti cominciano a farsi strada rabbia e sfiducia; l'inganno di Ciccio scoraggia molti, ma spinge quelli che restano a tentare di raggiungere comunque il difficile obiettivo.

scheda del film

PHOTOGALLERY

I sette fratelli Cervi

REGIA: Gianni Puccini
ANNO: 1968

Un film storico che finalmente ha trovato la via dello schermo, per narrare la vicenda umana ed eroica di una famiglia patriarcale: padre, madre, sette fratelli, le loro mogli e i figli. I Cervi avevano, e hanno ancora, i superstiti, della terra in quel di Reggio Emilia e furono i primi, nella zona, ad introdurre i moderni metodi di cultura intensiva. Papà Cervi e i suoi figli erano un modello di capacità ed efficienza lavorativa, ed è logico che si scontrassero con il regime che allora imponeva a tutti di pensare allo stesso modo. Prima fu un movimento di idee: riunioni, un circolo di cultura, libri letti e discussi. Poi il lancio di manifestini e il contatto con l'organizzazione clandestina. Si stava correndo con incosciente baldanza verso la tragedia della guerra, e i Cervi il posto dove stare lo avevano già scelto. Tra i partigiani, tra il popolo, aiutati dai preti contadini e quando, scesi nella loro casa, furono tutti presi e uccisi sapevano perché morivano.

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